Tutti i nomi dell’aria
Che bella sorpresa Ivano queste tue poesie. Te lo dico al presente, perché i tuoi versi mi restituiscono un amico presente appunto, vivo, intenso. Non ti aspetterai spero un giudizio di caratura letteraria, non ho studiato abbastanza, ma posso e voglio abbozzare qualcosa di genuinamente spontaneo che mi hai smosso nella memoria della mente e del cuore.
Comincerei con la tua divertita maestria nel giocare con le parole, mai scontate, mai retoriche, sempre efficaci, opportune, empatiche, rigorose, puntuali. Ne consegue poi, per chi ti conosce a fondo, l’esplorazione della tua esistenza, di una intollerabile brevità ahimè, che riaffiora nelle persone, negli affetti, nei luoghi, nei tempi che ti appartengono. Ritrovo l’Ivano ironico e pungente nelle tue “spruzzate alla Palazzeschi” (Filastrocca tartagliata) con cui spesso scansi l’ovvio, ritrovo l’Ivano erudito nello scomodare Prometeo, Pegaso, Narciso, i Druidi per rigiocarteli con astuta leggerezza, ritrovo l’Ivano affettivo, commosso, afflitto, entusiasta, avvinto, tutti frammenti del caleidoscopio con cui ti affacci al mondo. E allora emergono i tuoi versi più intensi, in alcune piccole perle, difficile la scelta, penso a Tutti i nomi dell’aria, a Tema d’amore, a Il tuo Nome, a Quattro serenatine, a Ciao, a Ecclesiaste, a Piccolo Testamento, ma so di fare torto a tante altre…
In ogni frammento c’è l’amico complice di tanti percorsi comuni che ancora oggi mi consentono di interfacciarmi con te. Ma se per caso, da ovunque tu sia adesso, fosse difficile il contatto, a volte la linea non prende, c’è pur sempre Consuelo che con amorevole puntiglio ha fatto riemergere questi doni.
Tullio Solenghi
